accoglienza e inclusione sociale
L’inclusione sociale è per noi quel processo che consente a persone soggette ad una situazione di emarginazione di partecipare pienamente alla vita sociale sentendosi accolte. Inclusione sociale implica opportunità di lavoro, alloggio dignitoso, salute, istruzione/educazione, sicurezza e tanto altro.
Impegnarsi per favorire l’inclusione sociale significa fare qualcosa di concreto per combattere la povertà e l’emarginazione. La Vigna lo fa attraverso l’inserimento lavorativo e l’accoglienza, creando percorsi socio-riabilitativi per persone in condizioni di povertà, di fragilità o vulnerabilità.
La nostra prospettiva di riferimento è la costruzione di comunità accoglienti, capaci di accompagnare, condividere e sostenere la vita delle persone, in particolare di quelle che più faticano.
Nell’ambito dei servizi di accoglienza, La Vigna in questi anni si sta occupando principalmente di accoglienza e assistenza a cittadini stranieri extracomunitari richiedenti la protezione internazionale per contribuire ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione.
“Accoglienza, restituzione e cammino comune. Queste parole rappresentano l’orizzonte che si delinea agli occhi di chi sa vedere la contraddizione insostenibile costituita dalle migrazioni forzate di massa del nostro tempo. Parole che indicano il giusto orientamento per il futuro e ridefiniscono l’asse del nostro (peraltro quasi spento) dibattito culturale, politico ed economico. L’accoglienza è il contrario di quel respingimento che considera gli altri, soprattutto quelli che più sono in pericolo, come bestie, oggetti o entità da ignorare. La restituzione dei diritti è il contrario della continua espropriazione che gli antichi colonizzatori europei fecero e continuano a fare in forme aggiornate. Il cammino comune è quello che si deve cominciare a svolgere quando comprendiamo finalmente che la risposta che sapremo dare al grido dei migranti è la base per la società futura.” (testo tratto da L’orizzonte dell’accoglienza, articolo di Mancini Roberto apparso sulla rivista Altreconomia il 03/06/2016)
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